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Buon Centesimo 8 marzo

Il viso ha pupille come amuleti d’ebano e argento/ acque da ciglia sgorganti, sponda di laghi cinta di pioppi/gli occhi, non provi sgomento per gli occhi?/i sogni e i grigi occhi,/gli occhi blu dalle mille sfumature/gli occhi ambrati e dolci/la seduzione degli occhi chiari/la forza e la dolcezza degli occhi scuri.

Versi iniziali della poesia “Gli occhi” di Mayy Ziyada, poetessa egiziana nata Nazareth (1866-1941), che non si sposò e fu internata in manicomio con l’accusa di essere pazza. Sono cento anni che le donne sia nel ruolo di pazienti , a partire da Anna O., sia nel ruolo di terapeute, in primo luogo quelle che si sono occupate dell’infanzia dalla Von Hugh-Hellmuth in poi,hanno ridisegnato il paesaggio della psicoanalisi, e attraverso il pensiero femminile hanno trasformato il modo di leggere i labirinti della mente e dei suoi significati, ridando dignità ad aspetti quali il linguaggio del corpo e della esperienza relazionale, spesso trascurati dal pensiero maschile.

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