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I bisogni dei bambini

I bisogni essenziali dei bambini, di essere pensati, contenuti, visti , ascoltati e rispettati è il filo conduttore di due serate svolte da Maria Garbini, psicologa e psicoterapeuta, nel mese di Maggio a San Pietro all’Olmo e a Bareggio per l’Associazione L’Abaco e la Cooperativa Comin, due realtà attive nel nostro territorio che coniugano impegno sociale e preparazione teorica nel proporre iniziative e riflettere sul ruolo educativo della comunità adulta. Entrambe le serate nascono dall’idea di fondo che la responsabilità educativa appartiene a tutti, che non deve essere delegata alle scuole né essere lasciata sulle spalle delle famiglie . Le due serate sono state partecipate e coinvolgenti nella discussione e nel confronto reciproco attraverso l’introduzione alla lettura di un piccolo classico della letteratura per ragazzi “Skellig “ di David Almond.

La storia di un ragazzino alle prese con gli eventi drammatici della sua famiglia che affronta numerosi temi fondamentali per la crescita:l’amicizia , l’avventura , il coraggio, il sentimento di essere diversi. Al centro delle narrazioni per bambini e adolescenti di oggi si trovano spesso figure di ragazzi alle prese con la fatica di crescere in un mondo ostile dove gli adulti sono assenti mentalmente o fisicamente oppure vivono in famiglie “tradizionali” dove i genitori stanno attraversando un momento della vita più complicato e difficile degli altri.

Se le storie contemporanee ci stanno indicando qualcosa è proprio un sentimento di maggiore solitudine ed estraneità dei bambini e dei ragazzi. La forza per affrontare i drammi della crescita questi bambini , quasi-ragazzi la trovano per mezzo dei gruppi di fratelli o il ricorso a compagni immaginari in bilico tra realtà e immaginazione, rifugi ( case sull’albero, garage, vecchie case abbandonate o “stanze tutte per loro”) e compagnie di gioco insolite o anticonconformiste ( spesso incarnate nel primo amico /a dell’altro sesso).

Al termine la spinta più decisa e sicura nel diventare grandi arriva, come nell’incontro terapeutico, con lo sviluppo della capacità di raccontarsi e di immergersi nella profondità delle storie , personale e degli altri.

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