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Le parole del disagio sociale 2: l’autolesionismo

Si levano voci di allarme nei confronti del mondo adolescenziale:aumentano  le condotte di autolesionismo ( consumo di alcool, tagli sulla pelle,etc.. ) tra i giovani e altri fenomeni ( come la chirurgia estetica,etc,) che segnalano  la presenza di  un’ansia diffusa nella società.

Questi comportamenti esprimono inquietudine ed insicurezza, ma anche il prevalere di una cultura centrata sul corpo nella sua concretezza, dove le parole vengono rimosse o marginalizzate, perdono peso e spazio e vengono soffocate nel fragore dei mass-media e dell’imperativo di piacere a tutti i costi, di divertirsi e di consumare compulsivamente.

Il criterio che permette ad un genitore di comprendere quanto questo sintomi  possano essere transitori o segnalare invece una maggiore instabilità interiore  è l’aspetto quantitativo ( la durata e la frequenza) e la privatezza ( se viene nascosto o esibito con orgoglio).

Infatti le marchiature ( piercing, tatuaggi..) sul proprio corpo esprimono  un modo per differenziarsi dai genitori,  dagli altri e per appartenere ad un gruppo.

Il fenomeno dei  tagliuzzamenti esprime però una dimensione diversa e molto più angosciante, soprattutto se rimane un rito privato e isolato dal contesto : mettere un segno sul proprio corpo  provoca un sollievo temporaneo, ma non libera affatto dalla sensazione di inutilità e di vuoto che si prova, è un modo per scaricare sull’attimo presente l’angoscia, che però ritorna in un momento successivo con maggiore intensità.

Una traccia dolorosa sul proprio corpo costituisce una modalità per cacciare via una tensione vissuta come insopportabile ed allontanare per qualche momento pensieri spiacevoli, emozioni che se non ricevono accoglienza  non vengono trasformate in qualcosa che può essere pensato .

Il taglio diventa così un modo per esprimere concretamente e rendere visibile una ferita interiore ma anche  un tentativo di tagliare il ”cordone ombelicale” con la propria famiglia di origine, quando in essa non viene riconosciuta in maniera adeguata la separatezza, un’estrema prova per sentire con il corpo ciò che non si riesce a provare dentro di sé ad un livello più profondo,emotivo.

Ma i tagliuzzamenti, le ferite inferte al corpo degli adolescenti hanno anche un significato sociale , rappresentano simbolicamente le ferite che il mondo esterno infligge ai ragazzi bloccandoli  in un presente  senza speranze, costringendoli a vivere uno scacco esistenziale e  l’impossibilità di leggere ciò che li circonda e li lacera internamente.

In questo senso, i genitori si trovano  a fronteggiare comportamenti apparentemente inspiegabili, che li pongono davanti ad un sentire comune con i loro figli, dove il  mondo viene percepito come ostile e minaccioso in una “guerra di tutti contro tutti” in cui viene selezionato chi è più brutale e competitivo, come evidenziano bene Benasayag e Schmit nel loro libro  “L’epoca delle passioni tristi”.

L’illustrazione è di Ludovic Debeurme, autore di “Lucille” , Coconino Press-Prossimamente parleremo più ampiamente di fumetti che affrontano il mondo dei ragazzi nella società contemporanea.

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