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Il linguaggio degli adolescenti

Linguaggi è il titolo dell’ultimo numero di Adolescence,rivista psicoanalitica rivolta al mondo degli adolescenti. La monografia si concentra sulla capacità che i ragazzi possiedono di trasformare e manipolare in maniera creativa il linguaggio seguendo meccanismi che vanno oltre la trasgressione e la rottura dei codici tradizionali e che rispondono principalmente sia al desiderio di comunicare agli altri sia al bisogno,apparentemente opposto al primo e molto più intenso, di “non farsi trovare”, di nascondersi, di non farsi capire, di rendersi “irraggiungibili”. 

Il linguaggio appare, in questi studi, come il luogo privilegiato per poter osservare da vicino il processo di gestazione dell’identità dei ragazzi, come terreno di lotta in cui si affrontano gli sconvolgimenti fisici, psichici e sociali che animano questo periodo della vita. 

Alcuni articoli si focalizzano sul linguaggio giovanile nelle ZUS, “ zone urbane sensibili” delle periferie delle grandi città Francesi e rivelano quanto certi comportamenti “violenti” degli adolescenti siano spesso la diretta conseguenza di una “violenza sociale” che viene perpetrata nei loro confronti e che è costituita da disoccupazione, precarietà, scuole degradate e assenza di prospettive. In realtà dietro l’apparente semplicità e immediatezza del linguaggio giovanile si nasconde una ricchezza e complessità polifonica e una buona padronanza dei meccanismi di integrazione tra lingue diverse.( ne sono esempi il verlan, l’inversione di sillabe delle parole, e il tchatche, l’abilità di utilizzare diversi registri, ritmi e tonalità verbali durante una discussione concitata)

Gli approfondimenti spaziano dall’analisi antropologica e clinica a quella sociale, rivolgendo maggiore attenzione all’area della marginalità : secondo le ricerche, le periferie risultano luoghi in cui regna ancora una forte discriminazione sessuale che alimenta il rifiuto del femminile e l’odio del femminile presso gli adolescenti che non hanno avuto un “ambiente educativo” in grado di trasmettergli la capacità di accedere alla simbolizzazione. L’analisi, infine, evidenzia in maniera desolante, la tendenza della stampa e dei media in generale a rappresentare i giovani mediante stereotipi e categorie finalizzati all’etichettamento degli adolescenti annullando così ogni possibile tentativo di comprensione insieme allo sforzo e alla fatica che ciò comporterebbe per il mondo adulto.

Il video è tratto dal film “la Schivata ” di Abdel Kechiche (2003) che illustra in maniera illuminante gli esiti possibili di uno scontro-incontro tra le differenze, di linguaggi , di genere sessuale , di ceto sociale e di istruzione.

Per saperne di più:un buon testo di letteratura contemporanea per i ragazzi “Salviamo Said” (Feltrinelli) di Brigitte Smajda , che insieme alla connazionale Gudule (quasi tutti i titoli fuori catalogo) è una delle più apprezzate scrittrici d’Oltralpe che si rivolgono ad un pubblico di lettori giovanile; di recente è stata tradotta un’antologia di scrittori “meticci”che cercano di afffermare la lro voce  “Cronache di una società annunciata” ( Stampa alternativa, traduzione di Ilaria Vitali ).

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