Le persone

BAMBINI
I bambini non usano esclusivamente le parole per esprimere i loro pensieri ed emozioni ,di solito lo fanno in maniera indiretta attraverso il gioco, i disegni e i sogni.

Lo psicologo infantile si avvicina al mondo interno dei bambini, cioè a quello che provano e pensano dentro di loro, attraverso questo linguaggio basilare che è all’origine dell’evoluzione umana e dello sviluppo individuale ed è rappresentato dal gioco.

Il compito del terapeuta è di condividere questo linguaggio fatto di segni, tracce , movimenti e decostruirlo insieme ai bambini per fare in modo che ciò che fa stare male anche perché oscuro prenda piano piano senso, e a assuma un significato che possa aiutarli a dominare le difficoltà, le forti preoccupazioni e quindi l’ansia, a gestire i pensieri dolorosi, le emozioni “brutte” e ad affrontare la paura di crescere. Ciò avviene attraverso piccoli rimandi di parola e di gesti dati attraverso il gioco e il disegno.

I sintomi, cioè i segnali di malessere, vengono considerati come dei canali, dei passaggi attraverso i quali i bambini cercano di farsi capire dagli adulti per ricevere aiuto, cura ed attenzione.

Per questo motivo è fondamentale accompagnare ogni terapia dei bambini con un percorso parallelo di sostegno psicologico rivolto ai genitori affinchè rafforzino la possibilità di comprendere ciò che sta accadendo al loro figlio e vengano aiutati a recuperare la capacità di stare in ascolto dei bisogni del proprio bambino riavvicinandosi alle sue modalità di comunicazione.

ADOLESCENTI
L’adolescenza è un periodo della vita in cui avvengono molti mutamenti che possono sconvolgere gli equilibri precedenti: la percezione del corpo che cambia e si trasforma, i cambiamenti nel rapporto con i genitori, il lutto per la perdita del mondo dell’infanzia e dei suoi vantaggi, il bisogno di definire un’identità ed un nuovo sè.

Tutto ciò può comportare spesso una crisi con se stessi ed anche nelle relazioni con gli altri, un sentimento di angoscia che sfocia in comportamenti vissuti come “stravaganti” dagli adulti, in atteggiamenti di ritiro e di chiusura apparentemente inspiegabili alternati ad altri di eccessivo entusiasmo, sino ad arrivare a sperimentare una grande confusione mentale o a mostrare segni di disagio rilevanti.

In questi casi lo psicologo può venire in soccorso sia dei genitori che dell’adolescente per aiutarli ad affrontare i dilemmi e i conflitti di questo passaggio delicato della vita.

Lo psicologo accompagna i ragazzi nella ricerca di se stessi mentre sostiene i genitori nello sforzo di comprendere e interpretare quello che sta accadendo, con l’obiettivo ultimo di recuperare benessere ed equilibrio non solo dell’adolescente ma di tutti i componenti della famiglia, per far si che tutti stiano meglio.

GIOVANI E ADULTI
Durante il ciclo della vita ci sono molte fasi di passaggio da un’età all’altra che vanno attraversate senza sapere in anticipo quale sarà il risultato del processo in cui si è immersi.

Nella nostra pratica professionale abbiamo incontrato negli ultimi anni diverse persone che incontrano molte difficoltà in queste fasi: all’uscita dal periodo adolescenziale dopo i 18 anni, verso i 30 anni nel momento di compiere scelte affettive e lavorative importanti , verso i 40 anni , quella che un tempo si chiamava “crisi di mezza età”.

Ognuna di quest’età viene affrontata in maniera diversa, implica reazioni molto differenti in ogni persona ma alla base c’è quasi sempre un sentimento di stallo, di blocco esistenziale. Abbiamo riscontrato una dinamica comune che è spesso all’origine di diversi sintomi: la difficoltà di affrontare il dolore e il bisogno , di conseguenza, di sfuggire ad esso.

La maggior parte delle persone cerca di sbarazzarsi dei sentimenti spiacevoli, che non scompaiono del tutto e poi ritornano sotto forma di sintomi che generano ancora più sofferenza quali ansia, depressione, panico, ossessioni, fobie.

In questi casi rivolgendosi ad uno psicologo si può prendere uno spazio ed un tempo da dedicare a se stessi, per mettere ordine nella propria vita, riflettendo sul passato e sui propri condizionamenti e dandosi la possibilità di riattivarsi in un ottica processuale verso il futuro.

Le persone che intraprendono e terminano un percorso psicologico affermano di sentirsi più libere di esprimersi, di riuscire ad accettare meglio i pensieri e le emozioni anche negative, comunicando maggiore soddisfazione nel vivere