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Liberami da questo veleno!! La cura secondo i pazienti

Liberami da questo veleno !! la terapia tradotta dai pazienti.

Spesso i pazienti ci chiedono cosa stiamo facendo esattamente, come sia possibile che stia avvenendo un cambiamento dentro di loro e nelle relazioni che vivono.… Potremmo rispondere che quando la terapia funziona e procede, pur tra mille difficoltà, si verifica in sintesi quello che Shakespeare nel sonetto 35 descrive in maniera esatta : “ contaminando me stesso , nel medicare il tuo malanno “ in alcune traduzioni si preferisce il verbo “corrompere” a “contaminare”, ma il senso rimane quello, l’originale inglese è “Myself corrupting, salving thy amiss”,noi terapeuti ,nel migliore dei casi , ci ammaliamo nella relazione di ciò che soffre il paziente, in qualche modo, durante il percorso terapeutico ci facciamo contagiare, contaminare per liberare la persona da ciò che l’affligge, alleviare la sua sofferenza e trasformarla. 

Per entrare in contatto con il dolore nascosto del paziente non è sufficiente che “ il campo  si ammali”…

Ed essendo ogni sofferenza diversa dalle altre,  ogni terapia diventa unica e irripetibile.

Una paziente mi disse, nel corso di una terapia, che veniva per liberarsi del veleno che sentiva dentro di sè: sta ad ogni terapeuta il compito di attrezzarsi adeguatamente per fornirsi di una certa dose di antidoto e di anticorpi (analisi e supervisioni , certo, ma anche rapporti personali e stile di vita, rapporti con i colleghi, letteratura, l’uso del tempo libero…) per evitare di soccombere al veleno, ma il veleno va comunque assorbito fino in fondo.

Il video è tratto da un film recente che narra la relazione terapeutica tra George Deveraux e un indiano reduce di guerra , da cui era stato tratto uno dei libri memorabili che hanno dato origine agli studi di psicoanalisi applicata all’etnologia., ne riparleremo..

 

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